Un immenso otre pieno d’acqua

MAFALDA. L’unica cosa che non ci è mai mancata è l’acqua; ovviamente non quella del rubinetto che, come tutti sappiamo, ogni tanto, specialmente d’estate, fa i capricci. Mafalda è circondata da sorgenti di acqua. Le famose “fonti”, o fontane che dir si voglia, qui sono un tratto caratteristico, oltre che un vero e proprio spettacolo della natura che, a volte, stupisce anche per la bellezza artistica dal sapore sconosciuto, contadino ed affascinante. Don Nicolino Calvitti, nel suo libro “Mafalda: il tempo, i testimoni, la memoria”, cita: «Numerosi sono i pozzi alle falde della stessa collina su cui sorge Mafalda. Il colle ha tutte le caratteristiche di un immenso otre da cui fuoriesce acqua in abbondanza da ogni fianco. Sono acque tutte potabili e che hanno certamente determinato l’ubicazione a suo tempo dell’odierna cittadina». Tra le numerose (ricordiamo la fonte Buona, la fonte Canale, la Cinchetta, la leggendaria fontanella di Palmoli e tante altre), quella che colpisce per il suo aspetto esteriore, immutato da tempi immemori, è sicuramente la “Prestevilla” o meglio conosciuta con il nome dialettale “Presumill”, situata a 378 metri s.l.m. e con una portata che oscilla tra i 0,07 e 0,02 l/sec. La struttura esterna è semplice e spartana costruita in pietra, le acque della sorgente sono state raccolte in un bacino chiuso al quale è possibile accedere solo tramite due piccole fessure sulla facciata. Da lì le acque sono convogliate in uno dei più classici abbeveratoi per bestiame che strega l’osservatore per il suo aspetto quasi fiabesco. Molto interessante il nome. Infatti, facendo una piccola e forse azzardata analisi etimologica, deriva dai termini latini Prae-sum (letteralmente “essere davanti”) e villa (che alla lettera si traduce con “podere” o “casa di campagna” ma assume anche il significato di “villaggio” e “piccola città”), e la sua ubicazione alla base della collina su cui si eleva il paese forse ce lo conferma. Questo infine è solo un piccolo esempio di come dietro ogni singola pietra del nostro paese si nasconda una bellezza mai svelata ed una storia al contempo terribilmente affascinante. Basta solo saperla raccontare.

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