Il Consiglio Comunale: il resoconto punto per punto

MAFALDA. Ad ogni domanda è arrivata puntuale la risposta pronta del sindaco Riccioni. Non sono mancate piccole frizioni, anche qualche sana provocazione, strascico forse di una campagna elettorale che in realtà non si è mai chiusa. Gli argomenti in discussione però hanno prevalso su tutto per importanza ed interesse comune. Il copione sembrava già scritto, punto per punto, come se si stesse quasi partecipando ad un gioco di rimbalzi. Dopo la consueta approvazione del verbale della seduta precedente, si è passati alla discussione e all’approvazione di un punto che prevedeva delle variazioni di bilancio. In merito il consigliere Montano prende la parola e, dopo aver ribadito come la presente fosse l’ultima di una lunga serie di modifiche, ha chiesto esplicitamente, visto che i punti erano citati sul bilancio stesso, delucidazioni riguardo alle luminarie natalizie e sui tempi di attivazione del servizio di raccolta differenziata. Riccioni non si fa attendere e, sottolineando l’esiguità della somma spesa per gli addobbi che il comune deve affittare ogni anno perché ne è privo, arriva subito al dunque sulla questione della raccolta differenziata. «Posso dirvi con certezza che riusciamo finalmente a partire – dichiara all’assemblea dei presenti – molto probabilmente dalla prossima primavera perché, grazie ai fondi Pai, siamo riusciti già ad appartare i lavori per la realizzazione della nostra stazione di trasferenza. Questo per noi  tutti è un risultato notevole perché, nell’ottica di una precisa attenzione alle questioni ambientali, ci poniamo sicuramente tra i comuni più civili e virtuosi del Molise».  Altro argomento di notevole rilievo, sia per la sua stretta attualità che per l’elevato tecnicismo amministrativo necessario per la sua gestione, è stata l’approvazione del regolamento condominiale delle case comunali di via Africa. Anche qui, alla domanda di Montano riguardo alla possibilità di riscatto dei locali da parte dei beneficiari e alle diverse entità del canone di locazione, segue la puntuale risposta di Riccioni. «Queste strutture non hanno nulla a che vedere con l’ente Iacp (Istituto Autonomo Case Popolari) – precisa il Sindaco – Sono case comunali, costruite in parte con dei fondi regionali e per il restante (circa 100mila euro) con denaro delle casse comunali. Per tale motivo sarà il Comune ha decidere, in base al regolamento che stiamo approvando, se sarà possibile un riscatto e a quali cifre; come gli stessi amministratori decideranno, in base alle dichiarazioni dei redditi degli affittuari, la quota di locazione. Il tutto ovviamente non sarà gestito in maniera diretta ma attraverso la figura di un amministratore che si occuperà della sua curatela». Dopo la votazione di ogni singolo emendamento proposto al suddetto regolamento che ha visto i consiglieri di minoranza astenersi, si è passati alla discussione dell’ultimo punto all’ordine del giorno: l’approvazione del Documento Unico di Programmazione per gli anni 2016-2018. Qui, dopo qualche appunto del sempre presente Montano, il quale lamentava una sorta di immobilismo dell’attuale amministrazione, «Se continuiamo ad aspettare i contributi statali e le tasse dei cittadini – queste le sue testuali parole – saremo sempre in crisi, quando bisognerebbe progettarne di nuove magari con maggiori attenzioni alle politiche sociali e giovanili», la replica del primo cittadino è stata sferzante e diretta, quasi fosse uno sfogo che aveva come obiettivo quello di dire esplicitamente: “Basta con le menzogne!”. «Facciamo tanto e pubblicizziamo poco – dice Riccioni – questa è la nostra pecca. Ma non credo che un comune che investe circa nove milioni di euro in diverse opere pubbliche, dall’imminente sistemazione dei locali della casa municipale a quella del depuratore, giusto per citare qualche esempio, sia un un ente in crisi e dissesto economico finanziario. Il Comune di Mafalda vive una situazione eccellente sotto questo profilo, perché un patrimonio immobiliare di 10 milioni di euro non è da tutti, e perché, in ogni opportunità che ci si pone dinanzi, siamo sempre in prima fila, divenendo anche punto di riferimento e perno d’unione per i comuni limitrofi».

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